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Cinema in Abbazia. Wild Cities: Sous la douche, le ciel

Dopo Rabot di Christina Vandekerckhove, che ha raccontato la realtà urbana con lo sguardo dei residenti di un edificio di alloggi popolari destinato alla demolizione, giovedì 18 luglio, alle 21, continua la riflessione sulla città attraverso le possibili azioni di riscatto messe in atto dai suoi abitanti con Sous la douche, le ciel (2018, 85’) di Effi & Amir, un’altra prima italiana.

A Bruxelles un gruppo di cittadini si imbarca in un’avventura di cinque anni attraverso la ricerca, l’acquisto e la ristrutturazione di una sede che possa ospitare un presidio sanitario utile a restituire dignità agli abitanti più vulnerabili e a risollevare i loro animi. Nel confronto che nasce con la realtà politica della città, l’impresa si sviluppa inanellando imprevisti picchi di suspense. Il film racconta questa lotta, il lungo e tortuoso percorso che va da un’idea alla sua realizzazione pratica, celebrando l’immaginazione come motore di un’iniziativa dei cittadini contrapposta alla pallida ignavia della politica e ai suoi angusti orizzonti.

Sous la douche le ciel | Effi & Amir | Bande-annonce | Vo Fr from CVB on Vimeo.

Introdurrà la proiezione Vittorio Iervese, professore associato in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente del Festival dei Popoli – Istituto Italiano per il Film di Documentazione Sociale.

Effi Weiss (Israele, 1971) e Amir Borenstein (Israele, 1969) è un duo artisti che lavorano insieme dal 1999. Artisti visuali, il loro lavoro si muove tra discipline differenti, tra video, performance, progetti partecipativi mostrati in musei, centri d’arte contemporanea e festival. Oltre ai loro progetti artistici, collaborano con altri artisti come montatori, operatori, effect designer.

La proiezione sarà in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Dalle ore 20 alle 21 sarà inoltre possibile visitare la mostra Nuove figure in un interno, allestita nella Sala delle Colonne all’interno dell’Abbazia, in cui verrà proiettato il cortometraggio Io c’ero (2018, durata 14’) di Lorenza Adessi, Eleonora Boraggini, Beatrice Marotta, Ilaria Pisanu.

Discoteca: luogo di ritrovo, frequentato per lo più da giovani, dove si può ballare al suono di musica registrata. Cosa rimane di questi grandi mostri, abbandonati e seminati come tombe aperte in cimiteri di ricordi? La memoria ed il ricordo delle voci di alcuni dei protagonisti di quel mondo, i dj, interrogano questi luoghi e si chiedono che cosa abbiano ancora da raccontare, cosa sopravviva oltre le macerie. C’è qualcosa che va oltre quei fantasmi danzanti? Questo è un viaggio alla ricerca di un’anima che persiste.

Il corto è stato realizzato all’interno di un laboratorio tenuto dal prof. Marco Bertozzi presso lo IUAV Venezia ed è vincitore del concorso “Parma Film Festival – Invenzioni dal vero 2018”, dedicato alle scuole di cinema promosse dalle Università italiane.

ULTIMO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA:

Giovedì 25 luglio

Les plages d’Agnès, di Agnès Varda, 2008, 110’

AVVISO IMPORTANTE

Costo del biglietto 5 euro, abbonamento a 5 proiezioni 17 euro da acquistare presso segreteria Ordine Architetti Parma, Borgo Retto 21A, tel. +39 0521.283087. La proiezione dei film si terrà nella corte aperta dell’Abbazia di Valserena. In caso di maltempo la proiezione si terrà all’interno. 

I posti non sono numerati.  

Si informano i visitatori che il parcheggio ha un numero di posti contenuto per ragioni di sicurezza. Si invitano gli ospiti a limitare il numero delle auto.

ISRIZIONI E CFP

Iscrizione Architetti su Im@teria, 2 CFP

Per informazioni: formazione@archiparma.it

Alle radici del Made in Italy

Si è da poco conclusa presso la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, a San Lazzaro di Savena, Bologna, la mostra “Universo Futurista” dedica alla principale avanguardia artistica italiana e interamente realizzata con opere della collezione permanente.

Si tratta della prima mostra organizzata nella nuova sede, un edificio progettato nel 1960 da Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Dino Gavina, storico marchio del design italiano. Dopo la chiusura dell’azienda, i fabbricati abbandonati sembravano destinati a essere demoliti per far spazio a un parcheggio e invece si è scelto di recuperarli, con attenzione filologica, quale sede espositiva e per eventi.

Ma è soprattutto l’archivio della Fondazione a suscitare un indubbio interesse per chiunque si occupi di cultura del progetto: quasi 200.000 opere di oltre 100 artisti riconducibili al Novecento italiano che, oltre a dipinti e sculture delle principali correnti artistiche, raccoglie materiali di grafica pubblicitaria, fotografie, collage, disegni di architettura, lettere, opuscoli, libri, riviste e tutto quanto consenta di ricostruire il clima culturale dell’Italia dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta.

Il patrimonio è frutto dell’attività trentennale dei fondatori che, oltre a utilizzare i tradizionali canali di acquisizione delle raccolte d’arte, presenta un’indubbia originalità: l’essersi costruito, soprattutto attraverso il recupero e il salvataggio degli archivi aziendali, il più delle volte destinati alla dispersione o alla distruzione, che al loro interno conservavano documenti, bozzetti, progetti, carteggi fondamentali per ricostruire il rapporto fra cultura e produzione industriale. 

Come raccontato dallo stesso Massimo Cirulli, in occasione del finissage della mostra “Universo Futurista”, se molti sono i materiali della collezione frutto di questa febbrile attività di conservazione, tanti sono purtroppo i documenti andati perduti. Spesso infatti questo tipo di visione non giunge in tempo per salvaguardare gli archivi dalla loro definitiva distruzione.

Raccontare della Fondazione Cirulli e della sua attività di valorizzazione della cultura visiva italiana porta inevitabilmente a riflettere sul livello di sensibilità del mondo industriale italiano verso la propria storia, ma soprattutto sulla necessità di conservare la cultura progettuale che esso ha espresso nel corso del Novecento, essendo questo il tratto peculiare del cosiddetto “Made in Italy”.

Fabio Ceci

fabioceci@nordprogettiparma.it

Wild Cities a confronto

Giovedì 4 luglio all’Abbazia di Valserena, con il documentario in prima nazionale “Wild Plants” di Nicolas Humbert, abbiamo assistito alla seconda serata della rassegna cinematografica di architettura “Wild Cities”.

Una visione dello spazio di vita dell’uomo molto diversa da quanto presentato la settimana precedente. Se in “Homo Urbanus” di Bêka e Lemoine abbiamo visto una città dura, fatta di pietra, che modella e plasma i suoi abitanti, nell’opera di Humbert la città, nella sua dimensione fisica sembra quasi ritirarsi al limite, come nelle immagini di Detroit, in cui rimane solo il simulacro della città figlia della rivoluzione industriale.

Il lungo documentario si muove fra gli Stati Uniti e la Svizzera, paese dell’autore, alla ricerca di luoghi e persone che hanno fatto dell’agricoltura urbana, o anche solo dell’atto di seminare il terreno, il tentativo di stabilire un nuovo equilibrio fra uomo e natura. L’architettura sembra quasi sparire dall’orizzonte per lasciare spazio alla non-costruzione. Quello che viene raccontato è la quotidianità di persone che hanno fatto la scelta di riprendere il contatto diretto con la coltivazione e la produzione di cibo a partire da contesti urbani diversi, siano essi le periferie abbandonate di Detroit o quelle molto più curate di Ginevra e Zurigo.

Se quanto proposto risulta sicuramente radicale, con alcuni episodi di difficile interpretazione all’interno della narrazione complessiva, il linguaggio utilizzato è invece molto delicato, lontano da letture militanti, e forse è proprio questa la cosa più interessante del film: un invito è rivalutare la dimensione della città per riprendere possesso della propria vita, passando anche attraverso la produzione del proprio cibo.

Fabio Ceci

fabioceci@nordprogettiparma.it

Cinema in Abbazia. Wild Cities: Rabot

Dopo il successo delle proiezioni di Homo Urbanus Tokyoitus e Homo Urbanus Neapolitanus, di Ila Bêka e Louise Lemoine e di Wild Plants di Nicolas Humbert, il terzo appuntamento della rassegna Wild Cities è giovedì 11 luglio, alle ore 21, con Rabot (2017, durata 93’) di Christina Vandekerckhove

Un enorme edificio di case popolari sul punto di essere demolito. Ci si ritrovano quelli in cerca di una via di scampo dalla miseria e altri incapaci di trovare una casa altrove. In questa piccola comunità-grattacielo l’indifferenza regna sovrana. Sia l’edificio che i residenti devono scomparire, segnando la fine di una stagione turbolenta. Seguiamo molti degli abitanti durante i loro ultimi mesi dentro l’alta torre di alloggi popolari, in un racconto sull’amore, la solitudine, la povertà nel cuore della società occidentale.

A seguire trailer del film.

Introdurrà la proiezione Silvio Grasselli, co-curatore e consulente della rassegna, dottore di ricerca in Cinema, membro del comitato di selezione e curatore del Festival dei Popoli (Firenze), vicedirettore di DocSS – Festival internazionale del cinema urbano (Sassari)

Christina Vandekerckhove si è laureata al KASK, Scuola delle Arti di Ghent (Belgio), in arti audiovisive. Dai primi anni duemila lavora come regista freelance principalmente per televisione e teatro. Rabot (2017) è il suo primo lungometraggio cinematografico.

La proiezione sarà in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Dalle ore 20 alle 21 sarà inoltre possibile visitare la mostra Nuove figure in un interno, allestita nella Sala delle Colonne all’interno dell’Abbazia, in cui verrà proiettato il cortometraggio La città è tranquillissima (2018, durata 14′) di Teresa Manduca, Federico Pevere, Michela Sartini, Julien Zaccardi, con ingresso gratuito per chi acquista il biglietto del cinema.

Paolo, un pensionato che ha visto negli ultimi tempi il suo quartiere, tra Barriera Bixio e Piazzale Santa Croce a Parma, cambiare, tanto da non riconoscerlo più. Ha deciso così di “rompere” la quotidianità tranquilla e ordinaria delle sue giornate e di scendere in strada, facendo qualcosa che ritiene importante per il suo quartiere e che possa contribuire a ritrovare una felicità perduta. 

Il corto è stato realizzato all’interno del corso di Alta Formazione in Cinema Documentario e Sperimentale organizzato dall’Università di Parma con la Cineteca di Bologna.

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

  • giovedì 18 luglio 

Sous la douche le ciel di Effi e Amir, 2018, 85’

  • giovedì 25 luglio 

Les plages d’Agnès di Agnès Varda, 2008, 110’

AVVISO IMPORTANTE

Costo del biglietto 5 euro, abbonamento a 5 proiezioni 17 euro da acquistare presso segreteria Ordine Architetti Parma, Borgo Retto 21A, tel. +39 0521.283087.

La proiezione dei film si terrà nella corte aperta dell’Abbazia di Valserena. In caso di maltempo la proiezione si terrà all’interno. 

I posti non sono numerati. Si informano i visitatori che il parcheggio ha un numero di posti contenuto per ragioni di sicurezza. Si invitano gli ospiti a limitare il numero delle auto.

CFP E ISCRIZIONE

Per l’ottenimento dei crediti formativi per Architetti è necessario all’evento della rassegna iscriversi sul portale Im@teria, 2 CFP

Per informazioni: formazione@archiparma.it

RABOT – Trailer (English) from Taskovski Films on Vimeo.

Comune di Langhirano: bando per la selezione dei componenti esterni della commissione CQAP

Il Comune di Langhirano intende procedere alla nomina dei componenti della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio.

E’ pertanto indetta pubblica selezione per la nomina di tali componenti esterni

La selezione verrà effettuata sulla base dei curricula professionali presentati dai candidati, dai quali deve evincersi chiaramente la competenza specialistica, l’esperienza professionale maturata con la libera professione o come pubblico o privato dipendente o per attività di studio e ricerca i cui esiti siano stati eventualmente oggetto di pubblicazioni specialistiche. Risulterà particolarmente significativa la circostanza che tale competenza specifica sia riferita al territorio del comunale di Langhirano.

Gli interessati dovranno presentare la propria candidatura, utilizzando il modello allegato, all’Ufficio Protocollo, entro le ore 12,30 del giorno 12 luglio 2019 tramite PEC all’indirizzo: protocollo@postacert.comune.langhirano.pr.it .

La PEC dovrà:riportare nell’oggetto il nominativo del mittente e la dicitura “SELEZIONE PUBBLICA PER LA NOMINA DELLA COMMISSIONE PER LA QUALITA’ ARCHITETTONICA E IL PAESAGGIO”; contenere la domanda ed il curriculum professionale, firmati digitalmente, ed una copia di documento di identità in corso di validità.

E’ ammessa altresì la presentazione, entro il medesimo termine, di candidature in forma cartacea, contenenti la medesima documentazione, con le seguenti modalità: consegna diretta all’Ufficio Protocollo del Comune di Langhirano, Piazza Ferrari, 1 Langhirano, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 e lunedì dalle 14,30 alle 17,00; per raccomandata A.R. indirizzata al Comune di Langhirano – Piazza Ferrari, 1 43013 Langhirano (PR). Sul retro della busta oltre al mittente dovrà essere specificato “ CONTIENE DOMANDA PER SELEZIONE PUBBLICA PER LA NOMINA DELLA COMMISSIONE PER LA QUALITA’ ARCHITETTONICA E IL PAESAGGIO”.

ALLEGATI

Comune di Lesignano de’ Bagni: avviso per la selezione di n° 5 componenti esterni da inserire nella CQAP

Il Comune di Lesignano de’ Bagni deve procedere alla nomina di n. 5 membri della “Commissione per la qualità architettonica ed il paesaggio”.

La selezione verrà effettuata sulla base dei titoli e curricula professionali presentati dai candidati, dai quali deve evincersi chiaramente la elevata competenza specialistica per la materia per la quale si propone la candidatura ricompresa fra “paesaggio, beni storico/culturali, tutela dell’ambiente, agronomia ed urbanistica”, acquisita nel corso della carriera professionale, anche tramite l’elaborazione di progetti edilizi ed urbanistici, o per averli realizzati (elenco degli interventi significativi), per funzioni svolte e /o incarichi specifici ricoperti presso aziende pubbliche o private, enti, istituzioni, o per attività di studio o ricerca, i cui esiti siano stati eventualmente oggetto di pubblicazioni specialistiche.

Gli interessati dovranno presentare la propria domanda, come da fac-simile allegato, entro le ore 12,00 delgiorno 19 luglio 2019 al seguente indirizzo: Sportello Unico Edilizia del Comune di Lesignano De Bagni – Piazza G. Marconi n. 1 – 43037 Lesignano De Bagni (Parma) a mezzo del servizio postale o a mano. In caso di invio tramite servizio postale, farà fede la data di arrivo all’Ufficio Protocollo, o a mezzo PEC al seguente indirizzo: protocollo@postacert.comune.lesignano-debagni.pr.it

ALLEGATO

Avviso pubblico



Variazione Circoscrizionale del Comune di Sorbolo Mezzani

Le lavorazioni inerenti la costituzione del nuovo Comune di SORBOLO MEZZANI sono terminate correttamente. È possibile, dal 27 Giugno 2019, la presentazione degli eventuali atti, previo aggiornamento dei software previsti dalla normativa. 

ALLEGATO

Comunicazione Agenzia delle Entrate

Bando per il nuovo logo della Federazione Architetti PPC Toscani – richiesta diffusione agli iscritti

La Federazione Architetti PPC Toscani ha deciso di dare una nuova immagine alla propria rappresentatività iniziando dal concept per un nuovo logo e per tanto bandisce con il disciplinare ed i documenti integrativi un concorso aperto ad Architetti e Creativi di tutta Italia mettendo a disposizione anche un piccolo premio.

In allegato disciplinare di gara e documenti per l’iscrizione.

ALLEGATI

Cinema in Abbazia. Wild Cities: Wild Plants

Il secondo appuntamento della rassegna cinematografica di architettura Wild Cities è giovedì 4 luglio alle 21, con la prima italiana di Wild Plants (2016) di Nicolas Humbert

La conoscenza sul potere delle piante e sull’arte del giardinaggio non è finita con il processo di urbanizzazione. La conoscenza tradizionale è connessa a nuove idee e progetti nuovi. Come l’humus essi trasformano il vecchio in nuovo. Questo film è uno specchio sfaccettato che sceglie punti di vista diversi per illustrare la nostra relazione con la natura selvaggia. È un’avventurosa esplorazione che ci mette in contatto con diversi rappresentanti di un movimento mondiale: i “giardinieri urbani” nella Detroit postindustriale; il filosofo nativo americano Milo Yellow Hair e l’uso cerimoniale delle piante nella riserva di Pine Ridge; il leggendario “giardiniere guerrigliero” di Zurigo Maurice Maggi, che ha cambiato il volto della città con il suo lavoro lungo molti anni; infine la cooperativa di “innovative farming” a Ginevra.

Per il trailer del film vedi sotto.

Introdurrà la proiezione Roberto Zancan, dottore di ricerca e docente di teoria e storia delle arti visive alla HEAD Haute école d’art et de design Genève.

Nicolas Humbert è nato nel 1958. I suoi primi scritti, le foto e i film in Super8 sono stati influenzati soprattutto dal Surrealismo francese. Ha co-fondato il Groupe Macsom. Tra il 1980 e il 1982 Humbert si è concentrato sulla pittura. Tra il 1982 e il 1987 ha studiato alla School for Film di Monaco. Da allora ha lavorato come scrittore e regista freelance. Ha realizzato il suo primo lungometraggio, Nebel Jagen, nel 1985. Nel 1987 Humbert ha fondato, insieme a  Werner Penzel, la società di produzioni cinematografiche Cine Nomad. Il loro primo progetto rilevante insieme, il film musicale Step Across the Border, presentato nel 1990, si concentra sul musicista inglese Fred Frith. Il film attirò l’attenzione della critica vincendo premi nei festival di tutto il mondo. Nel 2000, i critici dei Cahiers du Cinema hanno inserito il film tra i 100 più importanti della storia del cinema.

La proiezione sarà in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Dalle ore 20 alle 21 sarà inoltre possibile visitare la mostra Nuove figure in un interno, allestita nella Sala delle Colonne all’interno dell’Abbazia, in cui verrà proiettato il cortometraggio Costante selvaggio di Leo Canali, Dalila Longo, Stelios Koukiasas (2018, durata: 11’), realizzato all’interno del corso di Alta Formazione in Cinema Documentario e Sperimentale, organizzato dall’Università di Parma con la Cineteca di Bologna.

Il corto racconta un torrente dalla sua sorgente fino alla foce. La narrazione segue lo scorrere dell’acqua catturando paesaggi visivi e sonori, metafore dell’eterno evolversi delle cose, del trascorrere di tutto ciò che ci circonda.

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

  • giovedì 4 luglio

Wild Plants di Nicolas Humbert, 2016, 108′

  • giovedì 11 luglio 

Rabot di Christina Vandekerckhove, 2017, 93’

  • giovedì 18 luglio 

Sous la douche le ciel di Effi e Amir, 2018, 85’

  • giovedì 25 luglio 

Les plages d’Agnès di Agnès Varda, 2008, 110’

AVVISO IMPORTANTE

Costo del biglietto 5 euro, abbonamento a 5 proiezioni 17 euro da acquistare presso segreteria Ordine Architetti Parma, Borgo Retto 21A, tel. +39 0521.283087.

La proiezione dei film si terrà nella corte aperta dell’Abbazia di Valserena. In caso di maltempo la proiezione si terrà all’interno. 

I posti non sono numerati.

Iscrizione Architetti su Im@teria, 2 CFP

Per informazioni: formazione@archiparma.it

Colorno, dalla follia alla creatività

Colorno mi ha adottata. Nel tempo ho capito che i colornesi possiedono la capacità di mettere in piedi iniziative per il territorio con una creatività sorprendente. 

Solo qualche esempio recente.

Un mese fa circa, all’Aranciaia di Colorno ho partecipato, in qualità di delegato dell’Ordine, alla presentazione del volume “Le vie e le strade di Colorno. Odonimi e Toponomi”, curato dal geom. Arturo e dall’arch. Erika Sereni. Questo volume raccoglie il censimento delle 155 vie del paese, accompagnato dal racconto delle vicende storico-architettoniche svoltesi nella tal piazza o via, o dalla descrizione delle vicende del personaggio locale illustre, a cui è stato dedicato il luogo. Preziosi strumenti di conoscenza e di appropriazione di fatti e figure che hanno reso Colorno prestigiosa, anche a livello nazionale.

Da quando ho letto il libro passo per il paese con uno sguardo diverso.

Pochi giorni dopo la popolazione si è riunita per celebrare con tutti gli onori il restauro, a opera dell’arch. Barbara Zilocchi, dell’amata statua di S. Giovanni Nepomuceno e il suo ritorno all’originaria collocazione sul ponte del torrente Parma, come voluto dal Duca don Ferdinando di Borbone alla fine del ‘700. Un avvenimento celebrato secondo i canoni di un vero e proprio rito che trova la massima suggestione nella benedizione della statua, quale atto dovuto, frutto di usanze antiche, mai perdute e vivamente condivise dalla popolazione.

La settimana scorsa si è tenuto il “Festival della Lentezza”, che quest’anno verteva sul tema del tempo che aggiusta le cose. Una serie di input e consigli per fermarsi a riflettere e capire come riparare gli oggetti, ma anche l’anima, la propria persona e la società. Come prendersi cura della realtà e sistemarla quando danneggiata.

Tutto questo accade nella cornice meravigliosa della Reggia e tra i declivi artificiali disegnati dagli argini, che trasportano il visitatore in un paesaggio quasi collinare, sorprendente nella piana del Po.

Penso insomma che i progetti, gli eventi, le manifestazioni dei colornesi siano i passi di una storia d’amore verso il loro territorio. E mi sono data una spiegazione a tutto questo, che ho rintracciato nell’antica presenza del manicomio. Forse vivere accanto a chi veniva definito “matto” ha dato a ogni colornese un’insolita libertà di espressione. Quasi che la convivenza con la diversità abbia generato una spinta creativa priva di convenzioni. 

Oggi mi sembra che questa buona “follia” consenta il coraggio e la libertà per proporre le più diverse espressioni culturali, senza timore di andare controcorrente, come ha fatto il “Festival della Lentezza” quando è nato, o come continua a fare per filosofia una manifestazione come “Tutti matti per Colorno”, in cui le strade del paese incontrano poeticamente realtà circensi e artisti di strada provenienti dal mondo intero!

Monica Pisanu

pisanu.formazione@gmail.com

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