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Mostre: “La città del Novecento e il suo futuro. Modena architetture e sviluppo urbano”

La città del Novecento e il suo futuro. Modena architetture e sviluppo urbano” è il titolo della esposizione che si inaugura, con la presenza del Sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il prossimo 15 dicembre 2018 alle ore 17, presso la Chiesa San Carlo in via San Carlo, 5 a Modena.

Si tratta della prima mostra che affronta la storia delle trasformazioni urbane e delle architetture del Novecento, che hanno determinato la più grande trasformazione del paesaggio urbano modenese. Attraverso disegni originali di progetto, foto d’epoca e attuali, documenti e materiali multimediali sarà proposta una chiave di lettura del percorso denso di valori, conflitti ed eventi tragici, contraddizioni e scelte forti compiuto da una comunità attraversata da mutamenti economici, sociali e culturali epocali.

La consapevolezza di questo percorso è la chiave per comprendere il presente e le sfide del futuro, che si giocano in buona parte nella città costruita nel secolo scorso.

Sono infatti proposti alcuni dei principali interventi, in corso e realizzati, per il recupero e la riqualificazione di importanti edifici e insediamenti novecenteschi.

La mostra resterà aperta fino al 10 febbraio 2019.

Comune di Traversetolo: bando per la selezione di n. 2 componenti della commissione per la qualità architettonica e il paesaggio del comune di traversetolo esperti in arte, cultura e storia locale per gli anni 2018 – 2021

In seguito al rinnovo dell’Amministrazione comunale, il Comune di Traversetolo intende procedere alla nomina dei nuovi componenti esterni della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio, in ossequio all’art. 6 della L.R. n. 15/2013, “Semplificazione della disciplina edilizia”, e s.m.i. ed all’art. 14.5 delle Norme di Attuazione del R.U.E. comunale (vigente e variante 2018 adottata).

La procedura di individuazione dei candidati, nonché i criteri per assicurare un adeguato livello di competenze tecnicoscientifiche in seno alla Commissione e per garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio delle funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia, così come richiesto dall’art. 146 comma 6 del D.Lgs. n. 42/2004 e s.m.i., sono dettati dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 1676 del 20/10/2008.

Con il presente bando (vedi allegato), approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 155 del 16/11/2018, viene indetta la selezione per comparazione dei titoli e curricula di n. 2 esperti in arte, cultura e storia locale, come previsto all’art. 14.5, comma 2 lett. d) del R.U.E. comunale (vigente e variante 2018 adottata), che costituiranno la nuova Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio per le annualità 2018-2021 congiuntamente a:

  • n. 1 rappresentante dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Parma,
  • n. 1 rappresentante dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Parma,
  • n. 1 rappresentante del Collegio dei Geometri della Provincia di Parma,
  • n. 1 rappresentante dell’Ordine dei Geologi della Regione Emilia-Romagna,

scelti tra una terna di nominativi proposta dai rispettivi Ordini professionali.

La Commissione sarà chiamata ad esprimere pareri obbligatori e non vincolanti in ordine agli aspetti compositivi ed architettonici degli interventi edilizi ed al loro inserimento nel contesto urbano, paesaggistico e ambientale, secondo quanto previsto dall’art. 6, comma 2, della L.R. n. 15/2013 e s.m.i.

La selezione sarà effettuata da un’apposita commissione esaminatrice interna sulla base dei titoli professionali e dei curricula presentati dai candidati, dai quali potrà evincersi la specifica competenza nelle materie sopra indicate; la commissione esaminatrice sottoporrà l’esito della propria valutazione, mediante formulazione di apposita graduatoria secondo i criteri di valutazione di seguito enunciati, alla Giunta comunale. In base alla graduatoria finale, la Giunta comunale proporrà con apposito atto al Consiglio comunale la nomina dei candidati prescelti.

Le domande, sia in formato digitale sia in formato cartaceo, dovranno pervenire entro le ore 12.00 del giorno giovedì 27 dicembre 2018.

ALLEGATI

Corso di restauro, conservazione, valorizzazione e adeguamento liturgico dei beni culturali ecclesiastici

L’immensa mole di lavoro che parrocchie e altri enti ecclesiastici delle varie diocesi stanno sostenendo, per conoscere, conservare e valorizzare i propri beni culturali, ha fatto maturare l’esigenza di interventi sempre più consapevoli e specializzati. 

La catalogazione o il restauro di una chiesa non sono solamente fatti occasionali suggeriti dalle urgenze e neppure semplici (anche se grandi) sforzi economici; essi costituiscono un processo culturale che induce a rivisitare il passato e a porsi domande stimolanti circa l’essere costitutivo di una chiesa d’oggi: il rapporto tra edificio e contesto urbanistico e ambientale; il rapporto tra l’interesse per l’ambito religioso e gli altri ambiti culturali; il concetto stesso di bene culturale. 

Il pluralismo culturale che mantiene vivo il dibattito su questa materia crea problemi di sinergia di non sempre facile soluzione; allo stesso tempo anche l’ambito delle tecniche d’intervento, diventa sempre più complesso e arduo da affrontare. Non sempre rifarsi alla conoscenza e all’esperienza di un passato conosciuto è sufficiente a qualificare una professionalità che corre il rischio di imboccare percorsi pericolosi per il bene materiale e negativi quindi, in ultima analisi, anche per i suoi significati. 

A seguito di ciò è emersa l’esigenza di un corso formativo di specializzazione per architetti e ingegneri e non solo inteso ad aggiornare i professionisti che intendono operare nell’affascinante galassia della conoscenza, conservazione e valorizzazione dei beni culturali con particolare attenzione a quelli di carattere ecclesiastico. 

Quindi il corso non ha come unico scopo quello di poter accedere ai crediti formativi, ma soprattutto quello di sopperire a quelle lacune esistenti nella formazione dei tecnici progettisti o di storici dell’arte che hanno desiderio di cimentarsi nella progettazione di restauri per la conservazione, con l’affascinante ma al contempo non semplice mondo del sacro e delle sue liturgie. 

Nulla toglie che al corso si possano iscrivere persone che a diverso titolo sono interessate agli argomenti trattati vista l’alta competenza e professionalità dei docenti. 

Le lezioni si terranno nelle date specificate dal programma, nei seguenti orari: 

VENERDÌ 

  • 18.30 – 19.15 LEZIONE 
  • 19.45 – 20.00 INTERVALLO 
  • 20.00 – 21.15 LEZIONE 

SABATO 

  • 09.30 – 10.45 LEZIONE 
  • 10.45 – 11.00 INTERVALLO 
  • 11.00 – 12.15 LEZIONE 

Presso Don Calabria – casa madre – via San Zeno in Monte 23 – 37129 Verona 

La frequenza è obbligatoria. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza a coloro che avranno seguito almeno il 75% delle ore del corso e rilascio di CFO 

ALLEGATI

Master Housing: nuovi modi di abitare tra innovazione e trasformazio e

Il Master si propone di far emergere i principali elementi dei processi di trasformazione dell’Housing, in Italia e più in generale in Europa. Essi hanno subito una profonda accelerazione a partire dalla metà degli anni ‘90, con il passaggio culturale “dalla casa all’abitare”, due distinte dimensioni concettuali ed operative.

Alla fase dell’emergenza abitativa e della costruzione di case, con forte consumo di territorio, è seguita quella di  una nuova coscienza dell’abitare contemporaneo, con una visione dei problemi più articolata e complessa.

Il Master sviluppa l’attività teorica e quella dei workshop intorno a quattro tematiche fondamentali organizzate in moduli didattici. L’offerta formativa si basa sulla loro integrazione, con l’obiettivo di raggiungere una qualità diffusa nella realizzazione dell’Housing nel nostro paese.

Moduli

Innovazione nel progetto della casa. Nel modulo verranno trattati la ricerca progettuale sull’housing in Italia e in Europa, nuovi tipi di famiglia e i nuovi modi di abitare.
La casa a costo accessibile, l’housing sociale in Italia. Il modulo è sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano, la Fondazione Housing Sociale, la Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr.

L’abitare ecologico in clima mediterraneo, i software e la loro applicazione. Nel workshop collegato al modulo saranno fornite le conoscenze di base per utilizzare un programma di analisi energetica.
La costruzione: normative, procedure, processi e metodi progettuali. La definizione dei dettagli costruttivi è sviluppata in diretta collaborazione con l’IPES.

Workshop

I workshop, scandiscono le fasi di lavoro e sono dedicati all’approfondimento progettuale dei temi discussi nel corso delle lezioni/conferenze svolte nell’ambito dei moduli.

Principali tematiche:

Sperimentazione progettuale e contesto

Metodo progettuale e innovazione tipologica

Il progetto dell’alloggio

L’involucro e la facciata: l’innovazione tecnologica

I tools progettuali

La costruzione e il dettaglio

Stage
Le ore di stage previste nel regolamento del Master sono un minimo di 320 per complessivi 20 cfu.
Il Master offre varie opportunità per lo svolgimento degli stage che vengono riportate solo indicativamente.
Enti pubblici:
ETSAM GIVCO – Madrid, EMVS – Madrid, IPES – Bolzano, ATER Roma – Roma, ATER Latina – Latina, FEDERCASA – Roma
Studi Privati con rapporto di partenariato:
CFMoller, Van Schagen, Insula, Studio OTI, ACM – Madrid, C. Espegel, FISAC – Madrid, Steidle Architekten – Monaco, Gausa+Raveau actarquitectura- Barcellona, MDW Architecture – Bruxelles, Studio OM, Atena Studio, Fondazione Housing Sociale, LAB.IN.S. – Laboratorio Innovazione Sociale

Viaggio di studio
È previsto un viaggio di studio che si svolgerà in primavera, durante il quale è prevista la partecipazione anche al Corso Base per Progettisti presso l’Agenzia Casaclima a Bolzano

ALLEGATI

Master: Culture del patrimonio conoscenza. Tutela valorizzazione gestione

Quali sono i saperi che tengono in vita gli oggetti e i contesti del nostro patrimonio culturale? Come vengono trasmessi, come parlano tra loro e come sono estesi all’intera cittadinanza? Il Master vuole rispondere a queste domande con una nuova proposta di formazione post laurea, mirata a ricomporre in una visione territoriale, contestuale e organica, i contributi delle competenze specialistiche necessarie alla conoscenza, cura e gestione del patrimonio, in sintonia con la recente riorganizzazione degli organi centrali e periferici del MiBACT e con le migliori esperienze provenienti dal campo dell’associazionismo culturale.

Con il patrocinio del MiBAC e del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali in collaborazione con ICOM Italia convenzioni con MiBAC, Sovrintendenza ai Beni Culturali – Roma Capitale, CNR, ENEA, FAI, MAXXI, ALES – Arte Lavoro e Servizi S.p.A., Touring Club Italiano, Coopculture, Federculture, Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia, REXX ROMAEVENTI segreteria del corso _ culturedelpatrimonio@uniroma3.it Eugenia Scrocca _ Dipartimento di Architettura | Maria Pia Bressi _ Dipartimento di Economia Aziendale domanda ammissione entro il 20/12/2018 _

Iscrizione: entro il 15/01/2019 iscrizioni aperte ai diplomati in master annuali sul patrimonio (Università degli Studi Roma Tre e altre Università)

Borse di studio:  2 borse di studio al I anno, 1 borsa di studio al II anno acquisizione di CFP per la formazione continua

 www.culturedelpatrimonio.it 

ALLEGATI

Locandina

Bando

Master: Valorizzazione e gestione dei centri storici minori.  AmbienteCulturaTerritorio azioni integrate

Alla pagina https://www.uniroma1.it/it/pagina/master, è stato pubblicato il bando unico per l’ammissione ai Master di I e II livello per il Master ACT IN Valorizzazione e gestione dei centri storici minori.  AmbienteCulturaTerritorio azioni integrate per l’anno accademico 2018-2019.

Al Master sono state assegnate 4 borse a copertura totale della quota di iscrizione (4.000 Euro per  ciascuna Borsa) dal DTC LAZIO. Dall’INPS sono state assegnate 3 borse a copertura totale per i figli dei dipendenti pubblici e come INPS all’interno del bando master executive sono state richieste 5 borse a copertura della quota di costo del Master ACT per i dipendenti della pubblica amministrazione.

Obiettivi formativi:

Il Master si propone di realizzare un percorso formativo finalizzato al soddisfacimento della domanda di alta formazione tecnico-scientifica e di aggiornamento culturale, proveniente da una vasta gamma di attività  e di professionalità collegate alla valorizzazione e riqualificazione ambientalmente sostenibile ed energeticamente efficiente dei centri storici di dimensione minore, che vanno dalla gestione ambientalmente sostenibile alla  rifunzionalizzazione energeticamente efficiente fino alla conservazione programmata. Il Master ACT è l’unico Master in Italia che tratta del tema della valorizzazione e gestione dei centri storici minori con un taglio decisamente interdisciplinare; infatti pur essendo nato in seno a una Facoltà di Architettura vede la presenza tra i docenti di competenze che riguardano l’economia, la sociologia, lo sviluppo economico e ancora altre discipline. Il corsista diplomato in questo Master acquisisce la capacità di elaborare un programma di valorizzazione per un centro storico e il suo territorio, con particolare attenzione alla fattibilità degli interventi, e di coordinare un gruppo di lavoro interdisciplinare. Inoltre, il metodo adottato, che attiva sempre il rapporto e la collaborazione del master con le amministrazioni e gli operatori locali, consente ai corsisti di entrare nel vivo dei rapporti con i soggetti reali della trasformazione del territorio.

Impatto:

Il Master si rivolge a: giovani neolaureati in Architettura, Ingegneria, ma anche in Economia e Sociologia, dipendenti di amministrazioni pubbliche, del mondo professionale e delle società di consulenza. Ci si prefigge di formare dei professionisti in grado di valorizzare il territorio secondo un  asse portante delle politiche di rigenerazione urbana e paesaggistica, dando vita a  una vision integrata di ampio respiro, dai caratteri materiali e immateriali, che rispondano ad una logica flessibile e aperta a variazioni ed adattamenti su scala locale sulla base di un insieme evolutivo, diffuso su larga scala di Risorse Culturali, Sociali ed Energetiche Distribuite, programma garantito anche dalla partecipazione diretta alle attività del Master del CNR  – ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali e dell’ENEA divisione Smart Energy-Smart City. Una figura professionale con competenza progettuale, tecnica e tecnologica in grado di gestire interventi in territori, come quelli dei centri storici minori italiani, spesso aree interne, ambiti “sensibili”, afflitti da marginalità, abbandono, degrado diffuso, ma  fortemente connotati in termini di stratificazione culturale.

DOMANDA DI AMMISSIONE

La domanda di ammissione, corredata dagli allegati indicati nel bando unico, deve pervenire, entro e non oltre il 15 gennaio 2019 mediante raccomandata A/R o consegna a mano o invio telematico (in copia scansionata.pdf) ai seguenti recapiti:

Nel caso di invio mediante raccomandata A/R: Direttore del Master Prof. Alessandra Battisti Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design 3 Tecnologia dell’Architettura Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Nel caso di consegna a mano: Segreteria didattica del Master Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura 2 piano stanza dottoressa Marina Cocci Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Giorni dal lunedì al giovedì Orari di apertura 9.00-12.00 Nel caso di invio telematico: indirizzo e-mail masteract@uniroma1.ite/o PEC dipartimentopdta@cert.uniroma1.it

Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso di un titolo universitario appartenente ad una qualsiasi classe di laurea specialistica/magistrale, senza alcun vincolo di facoltà di provenienza.

Le lezioni cominceranno nel mese di febbraio 2019 e l’attività didattica frontale si svolgerà ogni ultima settimana (dal lunedì al sabato) dei mesi da febbraio a luglio 2019 nella sede di Via Flaminia 70. L’attività di stage si inizierà a settembre 2019. La prima o la seconda settimana di settembre avrà luogo il workshop internazionale.

Direttore:prof. Alessandra Battisti

Posti disponibili|Places: 30

infoalessandra.battisti@uniroma1.it

Webhttps://web.uniroma1.it/masteract/

Facebookhttps://www.facebook.com/masteract2livello/

ore didattica frontale: 300 – ore stage: 250

ALLEGATI

REPLICA Seminario: La fatturazione elettronica

Data la grande richiesta di partecipazione al seminario formativo valido ai fini della formazione deontologica La fatturazione elettronica, l’Ordine degli Architetti di Parma ha organizzato una replica dell’evento dal vivo che si terrà il giorno stesso giovedì 6 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00 presso Abbazia di Valserena, sede dello CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, Sala Polivalente, Via Viazza di Paradigna, 1, Parma.

Si precisa che  non è possibile modificare l’orario della propria iscrizione: chi è confermato nel primo turno (giovedì 6 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 17.00) non può variare, chi si iscrive al secondo turno (giovedì 6 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00) cancellando l’iscrizione non potrà partecipare a nessuno dei seminari.

Gli iscritti in lista d’attesa al primo turno (15.00 – 17.00) sono stati automaticamente iscritti al secondo turno (17.00 – 19.00), iscrizione per la quale riceveranno email di conferma, salvo possibilità di cancellazione.

RELATORI

Dott. Daniele Pinotti, dottore Commercialista – Revisore Legale, Dottoressa Sofia Farolfi, Consulente Aziendale

PROGRAMMA

  • La fattura elettronica: normativa, obblighi ed esoneri
  • Predisporre, inviare e ricevere la fattura elettronica
  • Servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia Dell’Entrate
  • Novità di interesse: regime forfettario 2019

CFP DEONTOLOGICI

2

ISCRIZIONE

Im@teria

ALLEGATO

Locandina

Concorso di idee: Calamity Atelier

YAC Young Architects Competitions ha lanciato il concorso di idee Calamity Atelier, orientato alla progettazione di un sistema di atelier ed opere architettoniche volte a rigenerare Arte Sella – uno dei percorsi artistici più pregevoli e raffinati al mondo – duramente colpita da una tempesta senza precedenti abbattutasi in Val di Sella lo scorso ottobre.

L’iniziativa mette a disposizione un montepremi di 15.000 € per i progetti vincitori che saranno decretati da una giuria d’eccezione che vede, fra gli altri, la partecipazione di Sou Fujimoto, Kongjian Yu (Turenscape), Patrick Lüth (Snøhetta), Michele de Lucchi.

Si allega il bando di gara e si rimanda alla pagina ufficiale dell’iniziativa: www.youngarchitectscompetitions.com

 

Mostra: Leonardo Ricci architetto. I linguaggi della rappresentazione

Leonardo Ricci_Progetto per Habitation Study. Studio di unità standard_, (1960-1970 ca.) Matita, china e caratteri trasferibili su lucido, 930x1045 mm (Fondo Leonardo Ricci, B047976S)

In occasione del centenario della nascita di Leonardo Ricci (1918-1994), e all’interno delle manifestazioni organizzate dal Comitato nazionale “Ricci100”, si aprirà a Parma il 1 dicembre alle ore 12, presso lo CSAC, la mostra Leonardo Ricci architetto. I linguaggi della rappresentazione.

Leonardo Ricci, architetto, pittore, scenografo, urbanista, docente, è stato un esponente della ‘scuola fiorentina’ guidata da Giovanni Michelucci. Il suo fare progettuale è legato ad una concezione ‘esistenziale’ dell’architettura, conferendo allo spazio – dinamico, continuo, asimmetrico – il primato assoluto. Lo spazio viene difatti modellato dagli ‘atti di vita’ di chi lo abita e solo in ultimo si concretizza in forma: da qui il rifiuto dell’architetto di forme prestabilite e dettate da un particolare ‘stile’.

Lo CSAC conserva l’archivio di Leonardo Ricci, costituito da 923 materiali progettuali – 173 schizzi, 609 lucidi, 27 radex, 4 radex con interventi, 98 copie, 12 copie con interventi – e la mostra vuole essere un’occasione per indagare i differenti linguaggi di rappresentazione utilizzati dall’architetto e le invarianti progettuali, attraversando le principali fasi della sua ricerca in un arco temporale compreso tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Settanta del Novecento, passando dalle influenze organicistiche di matrice wrightiana negli anni Cinquanta a quelle di natura espressionista degli anni Sessanta. Attraverso una selezione di 9 progetti realizzati e non realizzati si intende mettere in evidenza le principali caratteristiche legate al metodo progettuale, all’attenzione per alcuni temi di ricerca quali ad esempio l’aggregazione volumetrica, lo spazio centrifugo e fluido, la continuità spaziale, le traslazioni e connessioni.
Il percorso espositivo si sviluppa nella Sala delle Colonne della abbazia di Valserena in cui si potranno scoprire 5 progetti disposti all’interno dei classificatori e segnalati a parete da tavole individuate come rappresentative del metodo progettuale oppure della specificità del singolo progetto: il Centro Ecumenico Agape, Prali Pinerolo (1946-47), il Villaggio Monte degli Ulivi, Riesi (1962-68), il Concorso per la Fortezza da Basso, Firenze (1967), Il Progetto perPalazzo per uffici, Milano (1960-70) e il Progetto per Casa Di Sopra (1972).
I casi sono stati scelti all’interno delle categorie attorno alle quali si svilupperà la mostra fiorentina nel 2019, con un focus sui linguaggi della rappresentazione (Case, Edifici pubblici, Comunità, Sistemi costruttivi, Urbanistica e Macrostrutture).
Nella sala di consultazione, il luogo deputato alla ricerca in archivio, saranno disposti 4 progetti che invece esemplificheranno le indagini di Ricci sulle tipologie architettoniche, progetti che nel giorno di inaugurazione potranno essere consultati nella loro interezza all’interno delle cartelle: Villaggio di Monterinaldi (1949-1963), Progetto per il concorso nazionale per la sede della Camera di Commercio di Carrara (1956), Allestimento per la mostra sull’Espressionismo, Firenze Palazzo Strozzi (1964), Habitation Study (1960-70 ca.).

Biografia
Leonardo Ricci, nato a Roma nel 1918, si laurea in Architettura a Firenze nel 1942 con Giovanni Michelucci, di cui sarà allievo, assistente e collaboratore. Dopo una prima esperienza nel gruppo degli architetti fiorentini, tra cui l’amico e collega Leonardo Savioli, e un breve soggiorno parigino come pittore (1948-1950), inizia la propria attività autonoma accettando l’incarico per il Centro ecumenico valdese di Agape nel 1947. Negli anni a seguire affianca la sua attività di architetto a quella di docente universitario, insegnando nella Facoltà di Architettura di Firenze, di cui è stato preside dal 1971 al 1973, anno in cui si dimette. Dal 1960 al 1972 insegna anche come visiting professor in prestigiose università straniere americane come l’MIT e la University of Florida. Nel 1965 la casa editrice Il Saggiatore pubblica il suo libro l’Anonimo del XX secolo, versione italiana dell’Anonymous (20th Century) edito da G. Braziller, New York, nel 1962. Date le dimissioni come preside, Ricci abbandonerà la “scuola fiorentina”, trasferendosi in un “esilio volontario” a Venezia dove morirà nel 1994.

Cos’è il Comitato nazionale “Ricci100”
A partire dall’8 giugno 2018, giornata del centenario dalla nascita di Leonardo Ricci, e per la durata di circa un anno, Clementina Ricci – Presidente del Comitato – e le istituzioni partecipanti si fanno promotori dello sviluppo di un piano di iniziative che possano convergere in un programma unitario legato alle celebrazioni del centenario. L’intenzione del Comitato è quella di dare nuova voce a una importante figura che ha arricchito la cultura fiorentina, italiana e americana del Novecento.La vicinanza ai maggiori esponenti dell’esistenzialismo francese, il pensiero, la scrittura, la pittura, l’architettura e l’insegnamento, sono alcuni degli aspetti di una personalità tanto ricca e complessa di cui esistono ancora molti tratti da indagare, in particolare legati al suo periodo americano, alle sue sperimentazioni urbanistiche e al suo rapporto con gli artisti e le gallerie parigine e italiane. Non da ultimo, una rinnovata attenzione va rivolta alla sua ampia e totale visione dell’Uomo, al centro della sua indagine sull’abitare. L’occasione del Centenario si propone di promuovere la figura dell’architetto come ultimo umanista, alla ricerca della definizione di spazi in grado di ampliare gli orizzonti di vita dell’uomo comune.

Scheda tecnica

Mostra Leonardo Ricci architetto. I Linguaggi della rappresentazione

Date 1 dicembre 2018 – 7 aprile 2019

Inaugurazione 1 dicembre 2018, ore 12.00

Sede Sala delle Colonne,CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Abbazia di Valserena | Strada Viazza di Paradigna, 1 (Parma)

Gruppo di Ricerca
Loreno Arboritanza, Ilaria Cattabriga, Anna Ghiraldini, Margherita Monica, Simona Riva

Coordinamento:
Andrea Aleardi, Giovanni Leoni, Clementina Ricci

Ingresso
Biglietto: 10 euro
Per tutte le riduzioni e informazioni aggiornate: www.csacparma.it/visita
Il Biglietto consente la visita anche alla mostra 1968. Un Anno.

Per tutta la giornata di sabato 1 dicembre 2018 il biglietto sarà ridotto a 5 euro.

Orari
Mercoledì, giovedì e venerdì: dalle ore 15 alle ore 19
Sabato e domenica: dalle ore 10 alle ore 19
Lunedì chiuso
Martedì chiuso con possibilità di prenotazione per gruppi su appuntamento 

Per informazioni al pubblico
+39 0521 607791
servizimuseali@csacparma.it

www.leonardoricci.net | #ricci100 #leonardoricci

Rassegna “Cinema in Abbazia”: Intervista a Ila Beka e Louise Lemoine

Ph. Linda Vukaj - CSAC

A conclusione della rassegna “Cinema in Abbazia”, organizzata da Ordine degli Architetti di Parma e CSAC, Sara Martin, docente di Storia e critica del Cinema all’Università di Parma ha raccolto un’intervista ai registi Ila Beka e Louise Lemoine, che uscirà integralmente sulla rivista accademica dell’ateneo parmense “Ricerche di s/confine. Oggetti e pratiche artistico-culturali”. Ne pubblichiamo qui in anteprima un estratto.

Ci potete raccontare com’è nata l’idea dell’ampio progetto “Living Architectures”?

Quando ci siamo incontrati abbiamo capito subito di condividere una passione, l’architettura.

Avevamo entrambi la percezione che qualcosa mancasse completamente nell’immagine e nella narrazione architettonica, qualcosa che facesse convergere diversi punti di vista soggettivi, che facesse prevalere l’esperienza rispetto all’oggetto narrato. Solo spazi vuoti, ben preparati, ripuliti e illuminati a regola d’arte. Mancava qualcosa di fondamentale: l’essere umano! 

Abbiamo cercato quindi di individuare quei punti fondamentali che avremmo voluto vedere in un film d’architettura: la mancanza di movimento, la libertà di parola agli abitanti, il disordine, i malfunzionamenti, le nostre difficoltà nell’esplorare lo spazio e quelle del mezzo cinematografico nel documentarlo, le emozioni, e soprattutto l’ironia. 

Ne è uscito il nostro primo film “Koolhaas Houselife” e da qui una lunga serie di film–esperienza che nutrono la serie LIVING ARCHITECTURES per un decennio.

Come scegliete un’opera architettonica da raccontare attraverso i vostri film? E il personaggio (o i personaggi) che la abitano?

Concentriamo la nostra attenzione su architetture, contesti urbani, grandi complessi abitativi che possiamo definire straordinari per la risposta progettuale affrontata con una certa dose di innovazione e di utopia.

Il nostro è un percorso di ricerca in crescendo, dall’abitazione unifamiliare alla metropoli, per cercare di riportare l’uomo al centro dello spazio che lui stesso si è costruito.

Abbiamo scelto luoghi iconici dove arriviamo a festa è finita e a riflettori spenti, perché crediamo che solo lontano dall’attenzione mediatica e dalla dimensione epica del luogo possiamo avvicinarci alla sua forma più autentica. Come scrisse George Perec, è interrogando l’abituale che le cose comuni possono finalmente parlare di quello che sono, di quel che siamo.

Come vi avvicinate all’opera architettonica da raccontare? Come costruite la “sceneggiatura” dei vostri lavori? 

Solitamente ci trasferiamo per periodi di tempo non brevi nei luoghi, per entrare in contatto diretto con gli abitanti e sperimentarne i ritmi di vita, per cercare di sentire sulla nostra pelle quali sono le possibilità che un luogo genera, nega, quali si sono sviluppate indipendentemente rispetto all’idea originaria di progetto, quali in aperta contrapposizione con essa.

Non c’è una sceneggiatura, il racconto si sviluppa attraverso micro-narrazioni, una selezione di casi diversissimi tra loro che ruotano intorno al luogo e con il quale generano un legame attraverso il loro passaggio. Le interviste al di fuori di lì non avrebbero più senso.

L’atteggiamento è quello della performance: non c’è un ordine finale da ricostruire, il film è un’esperienza sensoriale, una visualizzazione a posteriori del luogo attraverso la nostra personale cartografia, che è contemporaneamente spaziale, emotiva e psicologica.

Utilizziamo spesso l’ironia come mezzo d’espressione, potente strumento che, grazie alla distanza di “sicurezza” che mantiene, ci permette di suggerire anziché affermare.

COMUNICAZIONI DALL'ORDINE

INFORMAZIONI ED EVENTI