Una piccola città, Bombay beach, abbandonata a causa dell’inquinamento del lago Salton, in bassa California, è teatro di una rinascita miracolosa grazie all’intervento di un eterogeneo gruppo di persone: artisti, disperati, personaggi dall’oscuro passato.
Il film si inserisce naturalmente nel paesaggio collinare nel quale avverrà la proiezione, in quanto i temi affrontati, primo fra tutti quello di una comunità che rinasce, si rispecchiano nel progetto di tutela e valorizzazione del luogo che ci ospita.
Venerdì 7 luglio: Arena Cinema D’Azeglio – Parma
La bici è meccanica, ma è anche politica, economia, educazione, relazioni, introspezioni … In potenza un gigante lento che produce paesaggio ad ogni pedalata, ma come lo fa? Un educatore, un ingegnere ed una sociologa proveranno a spiegarcelo, ognuno dal suo punto di vista. Un documentario olandese ci racconterà come la cultura della mobilità ciclabile viene da lontano ed è fatta di conflitti e tensioni politiche. Spunti diversi per seminare nuove idee in una città come Parma, così potenzialmente favorevole ad un uso diffuso della bici non solo per convenienza ma soprattutto per ecologia.
Programma iniziative in arena
- Ore 18.15 – 19.30 – Laboratorio sulla meccanica della bici, tenuto da Xavier Lacarrè (Le Petit Velo). Partecipazione gratuita, max 20 iscrizioni. Cortile del Cinema, ingresso da Borgo Tanzi. Prenotazioni via sms/Whatsapp +39 349 1195644.
- Ore 20.30 – Dibattito sull’ecologia della bici con gli ospiti, Giulia Ganugi (sociologa, Università di Bologna) e Paolo Pileri (ingegnere ambientale. Politecnico di Milano), modera Daniele Pezzali (Presidente Ordine Architetti P. P. C di Parma).
Un dibattito fra un ingegnere ambientale, Paolo Pileri, e una sociologa, Giulia Ganugi, per restituire una lettura della bici in chiave ecologica come mezzo e strumento multidimensionale avente ruolo politico, sociale, economico ed educativo. La mobilità lenta per riallacciare le relazioni tra umani e non umani, la bici per acquisire nuovi diritti, la bici per abbattere gli inquinanti, la bici per invertire l’urbanistica del consumo di suolo e organizzare gli spazi a misura ecologica. La bici come denominatore comune dell’operativismo ecologico che va rafforzandosi e diffondendosi nella società: parlarne insieme per proporre una visione del mondo, uno stile di vita, una cultura ecologica.
- A seguire – ore 21.30 – proiezione del documentario “Why We Cycle – Documenting the intangible effects of cycling”.
Ingresso unico: 5 euro, ridotto studenti 3 euro
Saranno presenti anche FIAB e Ciclostile con i propri stand
WHY WE CYCLE di Arne Gielen e Gertjan Hulster, Paesi Bassi 2020, 57’, v.o. in olandese, sottotitoli in italiano.
Il film decostruisce la “normalità” olandese legata alla cultura della mobilità su bicicletta. Una cultura radicatasi in mezzo secolo, attraverso lotte sociali, mobilitazioni, sit-in, proteste … tutto ciò che serve per una rivoluzione culturale. Un trapasso culturale conflittuale affrontato nel film attraverso riprese d’epoca, esperti, testimoni, ciclisti di oggi e di ieri per storicizzare il ruolo della bici in Olanda, e raccontare gli effetti nascosti sulle persone, sulle società e – non ultimo – sull’organizzazione delle città.