In uno scenario in profonda trasformazione pensiamo che il modo in cui abbiamo pensato gli spazi per l’abitare negli ultimi cinquant’anni possa rappresentare il futuro dell’abitare? La casa di domani sarà sensibilmente diversa da quella attuale e da quella passata per dimensioni, caratteristiche, tecnologie: ma come?
Quando qualcosa non è più adeguato ai modi di vita, gli architetti hanno la responsabilità di cambiarlo: fare in modo che non siano le case a costringerci in un sistema arretrato, ma che siano esse stesse a suggerirci nuovi e diversi modi di abitarle per costruire un futuro diverso. Riuscire a cambiare la realtà delle cose invece che semplicemente subirla è l’obiettivo di ogni ricerca futura per la casa di domani.
Sarà necessario, prima di tutto, ripartire dalle conoscenze e dalle esperienze che già abbiamo per generarne nuove. Non possiamo pensare di cambiare le cose se non cambiamo il modo con cui le facciamo. Cambiare l’idea che abbiamo della casa non significa cambiare solo le dimensioni o i rapporti spaziali. La staticità fisica dello spazio è accompagnata dalla dinamicità delle emozioni che ne determinano il valore: relazioni, atmosfera, benessere, luce, esperienze e tutto ciò che può accadere all’interno dello spazio per l’abitare.
Il corso è un insieme di pillole di conoscenza per cambiare il modo di pensare agli spazi dell’abitare, per progettare e costruire soluzioni creative e innovative per la casa di domani. Il corso sarà tenuto da docenti esperti sul tema dell’architettura degli interni e da tecnici esperti sui temi dell’innovazione tecnologica. Saranno affrontati il tema del design, della luce, dell’atmosfera, del benessere. Si concluderà con un breve workshop di progettazione su un caso reale, perché il fare è ciò che permette di trasformare la conoscenza in possesso.
Il corso e organizzato dall’Ordine Architetti e dalla Fondazione Architetti Reggio Emilia, CFP 20.
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